Balducci e Anemone ovvero la “cricca” degli appalti pubblici 2a parte

Piscicelli De Vito

Francesco Maria Vito Piscitelli

E’ stato ascoltato ieri presso l’aula Occorsio del tribunale penale di Roma l’imputato De Vito Piscicelli, dal 2000 al 2010 imprenditore edile, titolare dell’impresa Opere Pubbliche Ambiente spa. Rispondendo al pm l’uomo ha dichiarato di avere conosciuto Angelo Balducci nel 2000, essendogli stato presentato dal dott. Antonello Colosi, all’epoca Provveditore ai lavori pubblici.

Diego Anemone gli sarebbe invece stato presentato da Balducci nel 2007, in occasione di un invito per un caffè al Grand Hotel di Roma. Balducci descrisse Anemone come un grande imprenditore nonché una persona a lui particolarmente cara, un “fratellino”. Dopo circa un mese, durante il periodo natalizio, Piscicelli viene contattato da Anemome, che gli dice che aveva vinto l’appalto per una delle opere relative ai mondiali di nuoto.

In quella circostanza Anemone gli faceva sapere che c’era la necessità di versare 150 mila euro, soldi destinati ad una sorta di raccolta, che poi sarebbe stata distribuita a varie figure politiche. L’ordine di raccogliere quel denaro gli era stato dato, così dice Anemone, da Balducci.

Piscicelli raccoglieva dunque la somma, ricordando però che Balducci gli aveva detto, poco tempo dopo averlo conosciuto, di non elargire mai soldi senza il suo consenso.

Piscicelli chiamava Anemone, dicendogli di avere preparato i soldi. Anemone chiedeva a Piscicelli la cortesia di andare a portarglieli nel suo ufficio, in una traversa di via Nomentana, in quanto aveva sulla sua scrivania un’ ingente somma di denaro e dunque non poteva muoversi.

Arrivato in ufficio Piscicelli vedeva, dentro la stanza di Anemone disposta sopra un tavolo di cristallo, un’ enorme quantità di denaro contante. Piscicelli dava ad Anemone la busta contenente i soldi, in tutto 145 mila euro, e gli chiedeva di telefonare a Balducci.  Anemone chiamava per telefono Balducci e gli passava Piscicelli.

Per telefono Balducci autorizzava quella dazione di denaro.

Piscicelli ha ribadito che la richiesta di soldi da parte di Anemone gli era stata fatta con garbo, con le seguenti parole: “Tu lo conosci”, riferendosi a Balducci, “lui non chiede nulla”. Questo episodio sarebbe accaduto nel 2007.

Il pm ha chiesta a Piscicelli a quali gare ha partecipato con la società Opere Pubbliche Ambiente spa, a seguito della conoscenza di Balducci. Il teste ha risposto che, a partire dal 2002, ha cominciato a partecipare a gare attraverso il Provveditorato ai lavori pubblici, vincendone inizialmente due, quella relativa alla scuola di polizia di Nettuno, e poi quella della caserma della Guardia di Finanza in Sardegna (Oristano). L’ultima gara vinta sarebbe stata quella relativa alla costruzione della piscina coperta di Valco S.Paolo. Complessivamente le gare alle quali avrebbe partecipato sarebbero un centinaio.

Il meccanismo delle gare di appoggio

Sovente ad alcune gare indette dal Provveditorato ai lavori pubblici del Lazio, alle quali Piscicelli veniva chiamato a partecipare, gli veniva chiesto tramite una telefonata di non presentare alcuna offerta, oppure di presentarla con un determinato ribasso. La chiamata proveniva, in genere, dall’ufficio contratti del Provveditorato ai lavori pubblici.

Questo voleva dire, chiaramente, che la gara in questione l’avrebbe vinta qualcun’altro già stabilito.

Piscicelli ha dichiarato quindi che lui aveva accettato questo stato di cose per non essere escluso dal meccanismo delle gare. La partecipazione ad alcune di queste infatti, vedi grandi eventi e mondiali di nuoto, trattandosi di lavori importanti richiedeva una fase di progettazione economicamente molto onerosa.

Ad esempio, per la progettazione dell’auditorium di Firenze Piscicelli avrebbe speso circa 250 mila euro, mentre per quello di Isernia 80 mila euro, e per la piscina dei mondiali di nuoto di Roma 100 mila euro.

Il progettista veniva sempre indicato.

Sarebbe stato l’ing. Enrico Bentivoglio, della struttura di missione, a dire a Piscicellii che se voleva avere maggiori possibilità di aggiudicarsi una gara doveva scegliere determinati progettisti. Nello specifico gli veniva indicato l’ing. Frasca, figlio dell’ex provveditore ai lavori pubblici dott.ssa Natalia Muzzati. Piscicelli ha ammesso che tutte le gare relative ai grandi eventi erano truccate.

Quando ancora non era stato inserito nel meccanismo delle gare relative ai grandi eventi Piscicelli aveva deciso di partecipare a tutta una serie di gare importanti.  Si trattava in particolare di quella dei lavori per i Mondiali di nuoto di Roma 2009, per lo stadio del Centrale del Tennis, per la piscina di Valco S.Paolo, per il Museo dello Sport e per altri due poli natatori.

Balducci però gli aveva fatto cambiare idea, consigliandogli di partecipare alla sola gara relativa allo stadio del Centrale del Tennis. La progettazione per quest’ultima gara gli era costata 70 mila euro. Quando però il teste si era presentato in sede di apertura delle offerte, vi aveva trovato anche il rappresentante di un’altro raggruppamento di imprese, e a quel punto Piscicelli capiva che la gara l’avrebbe vinta l’altro. L’idea che Piscicelli si era fatto era quella di essere stato strumentalizzato, per dare “appoggio” ad un vincitore prestabilito. Una sorta di presenza strumentale al riconoscimento della validita’ della gara stessa. Di questo Piscicelli ne ebbe la certezza in occasione di quella gara.

In relazione alla vicenda dell’aggiudicazione dei lavori per l’auditorium di Firenze, la cui progettazione costò 250 mila euro, Piscicelli veniva contattato dal consulente del provveditorato ing. Mauro Della Giovanpaola il quale gli chiedeva, su indicazione di Balducci, quale fosse il ribasso da lui praticato. Poco tempo dopo Piscicelli chiama l’ing. Vincenzo Di Nardo, dell’impresa capogruppo Baldassini-Tognozzi-Pontello, per capire se aveva saputo qualcosa su quella gara, e Di Nardo gli confidava che la gara per l’auditorium di Firenze l’avrebbe vinta la SAC  in associazione con la Igit spa riconducibile a Diego Anemone, su indicazione di Walter Veltroni.

Per la gara relativa all’auditorium di Isernia sempre Piscicelli veniva contattato dall’ing. Bentivoglio, il quale gli comunicava prima dell’apertura delle buste che la gara l’avrebbe vinta lui.

Quello che accadeva pero’ era che Piscicelli arrivava secondo, e quando si recava a chiedere spiegazioni a Bentivoglio, questi gli raccontava che purtroppo era intervenuta una telefonata del dott. Guido Bertolaso, su richiesta di Antonio Di Pietro, che aveva dato diverse indicazioni.

Dazione continua

Alcuni giorno dopo l’aggiudicazione del polo natatorio di Valco S.Paolo Piscicelli veniva contattato per telefono dall’ing. Enrico Bentivoglio, responsabile del provvedimento, il quale gli chiedeva una dazione di 50 mila euro. Bentivoglio ha sempre fatto parte dello staff di Balducci. La richiesta dei soldi sopraggiungeva appena due giorni dopo l’aggiudicazione dei lavori, senza che vi fossero particolari esigenze di pagamento. Era chiaro che senza la dazione in questione la gara non sarebbe stata aggiudicata. Dopo alcuni giorni Bentivoglio gli chiedeva altri 20 mila euro. Anemone invece ne chiedeva 150 mila. In relazione ai pagamenti l’architetto  Paolo Zini, che redigeva in bella copia l’emissione dello stato di avanzamento dell’opera, chiedeva al teste, ad ogni stato di avanzamento, 10 mila euro, 15 mila nei giorni festivi. Gli stati di avanzamento erano stati complessivamente undici. I soldi venivano sempre versati in contanti, dentro una busta.

Avendo parlato con altri imprenditori incontrati al provveditorato, come lui aggiudicatari di gare relative a grandi eventi, Piscicelli veniva a sapere che la prassi era la stessa per tutti. Un’altro personaggio che rivolgeva a Piscicelli continue richieste di soldi, anche se la maggior parte delle volte Piscicelli si era astenuto, era Della Giovanpaola. Piscicelli ha dichiarato di non avere assistito direttamente a dazioni di denaro, ne è in grado di riferire di determinati imprenditori che abbiano versato somme.

L’ing. Claudio Rinaldi avrebbe chiesto a Piscicelli una dazione da 100 mila euro, da parte del presidente del comitato organizzativo dei mondiali, il senatore di Forza Italia Paolo Barelli. La dazione in questione serviva, secondo Rinaldi, ad appianare gli ostacoli frapposti dalla federazione Nazionale di Nuoto.

Nel dicembre del 2008 Piscicelli consegnava dentro una busta chiusa i soldi a Rinaldi, al quale aveva dato appuntamento all’Hotel De Russie. Giunto all’appuntamento Rinaldi prendeva la busta e chiedeva altri 250 mila euro per la fine lavori, soldi che Piscicelli non ha mai consegnato.

In occasione dell’appalto per la scuola di Polizia di Nettuno l’ing. Di Maggio chiedeva a Piscitelli una dazione da 10 mila euro.

Piscicelli è già stato condannato in primo grado con Fabio De Santis e Riccardo Fusi per corruzione, in relazione alla vicenda della Scuola dei Marescialli di Firenze.

cm

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