Ecco perché Roma non sarà come Napoli

NUMERI, località, percentuali, date, tabelle. Un documento riservato di dodici pagine che fotografa lo stato dell’ arte del piano rifiuti elaborato dell’ ex commissario Piero Marrazzo e approvato dal governo Berlusconi il 24 giugno 2008. Tutto per dimostrare che il Lazio non sarà come la Campania, non conoscerà ancora l’ emergenza, ma che anzi, a partire dal 2013, raggiungerà l’ autosufficienza senza avere più bisogno di discariche per i rifiuti indifferenziati. Dopo lo scontro dei mesi scorsi fra Campidoglio e Regione, adesso è il momento della verifica. Nell’ incontro di mercoledì 16 settembre con il sindaco Gianni Alemanno e il presidente Piero Marrazzo, i sottosegretari alla Protezione civile e alla Presidenza del consiglio Guido Bertolaso e Gianni Letta hanno chiesto di esaminare il documento della Regione per metterlo a confronto con le stime del Comune, che continua a chiedere un quinto inceneritore nel Lazio e a frenare sulla raccolta differenziata rispetto alle previsioni di Marrazzo. Ora toccherà a Palazzo Chigi esprimersi ancora sulla fattibilità del piano commissariale. «I nostri dati provano che Roma non sarà mai come Napoli. La maggior parte degli interventi previsti sono già stati realizzati o in fase di realizzazione – dichiara Giuseppe Parroncini, assessore regionale agli Aeroporti con delega ai Rifiuti – Quando il piano entrerà a regime basteranno i quattro gassificatori che abbiamo previsto: Colleferro, San Vittore, Malagrotta e Albano. L’ inceneritore di Allumiere non serve. Piuttosto che puntare sull’ incenerimento, il Comune dovrebbe occuparsi di potenziare la raccolta differenziata». Per incrementare la differenziata, dal 2005 al 2013 la Regione ha stanziato 338 milioni di euro. La percentuale è salita dal 10,4% del 2005 al 20% del 2008. Il piano del commissario Marrazzo sostiene che sarà possibile arrivare al 27% alla fine del 2009, al 40% nel 2010, al 50% nel 2011. Intanto è stato autorizzato l’ ampliamento di otto discariche sulle dieci esistenti nel Lazio, per un totale di oltre cinque milioni di metri cubi di nuovi volumi: si tratta dei due invasi di Latina, di Colleferro, Bracciano, Guidonia-Montecelio, Malagrotta, Cecchina di Albano Laziale, Viterbo. In fase di avanzamento anche i cosiddetti impianti di trattamento, quelli che trasformano i rifiuti in cdr, combustibile pronto per i gassificatori. Finora sono stati avviati gli impianti di Malagrotta2, Rocca Cencia e via Salaria, autorizzati quelli di Latina e Bracciano, individuati i siti per gli stabilimenti di Colleferro e la provincia di Rieti, avviate le procedure per il rilascio dell’ autorizzazione integrata ambientale per l’ impianto di Guidonia. Ad oggi il Lazio può contare su una capacità di trattamento pari a un milione e 660 mila tonnellate di rifiuti, che diventeranno due milioni e 265 mila tonnellate nel 2012, pari al 68% del rifiuto prodotto. Quarto capitolo: i gassificatori. L’ impianto di Albano, che prevede 36 mesi di lavori, ha ottenuto l’ Aia, l’ autorizzazione integrata ambientale. Dal 1° ottobre la prima linea del gassificatore di Malagrotta entrerà a regime, San Vittore è stato autorizzato, Colleferro messo in regola. «Il piano dimostra che siamo in grado di raggiungere l’ autosufficienza regionale dall’ inizio del 2013 sia con una raccolta differenziata al 50% nel 2011, sia nel caso di un’ ipotesi limite, con la differenziata che si attesta al 35%, come vuole il sindaco Alemanno – spiega l’ assessore Parroncini – Nessun rifiuto indifferenziato finirà in discarica senza essere prima trattato». – CECILIA GENTILE

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